Robot SCARA orbitali, la soluzione Yamaha per far crescere l’automazione industriale anche dove c’è poco spazio
L’automazione dei processi con i robot è un modo per ottimizzare l’uso dello spazio, mantenendo gli standard più elevati di sicurezza degli operatori e la migliore qualità del prodotto.
L’uso efficiente dello spazio all’interno della fabbrica, in un contesto in cui la competizione tra aziende si gioca anche sui dettagli, è tanto importante quanto la scelta dell’attrezzatura più funzionale alle specifiche esigenze di ciascuna produzione.
Dal momento che non tutti i robot sono uguali (a costo di ribadire un’ovvietà), la scelta delle automazioni cui affidare un particolare aspetto della produzione può influire significativamente sul risparmio di spazio nelle linee.
Come gli operatori in carne e ossa, infatti, anche i robot hanno bisogno di spazio per muoversi.
Per esempio le automazioni per il “pick-and-place“, molto utilizzate in applicazioni come l’imballaggio e la pallettizzazione, richiedono spazio sia solo per svolgere le loro operazioni sia per garantire la sicurezza di chi lavora nelle vicinanze.
Quando si tratta di spostare articoli da un pallet a un trasportatore, i robot ad articolazione verticale sono spesso la soluzione più credibile e funzionale.
Questi robot, infatti, solitamente vengono posizionati a un lato dell’area di lavoro, sufficientemente lontano da strutture come i nastri trasportatori, per consentirgli di distendersi e ritrarsi quanto serve per raggiungere le posizioni per il prelievo e il posizionamento degli oggetti.
I robot ad articolazione verticale sono piuttosto facili da installare e programmare, ma richiedono la posa di una base solida la cui grandezza varia a seconda del carico da movimentare e delle sue dimensioni.
Questo può portare all’estensione dell’area di lavoro complessiva su una superficie molto più grande rispetto al robot stesso, con ripercussioni sull’uso degli spazi nella fabbrica.
Se però con il tempo le esigenze della produzione cambiano, strutture come queste possono rappresentare un vincolo e costringere a un ripensamento del layout dell’impianto.
Recuperare la superficie intorno a un robot grande e pesante diventa quindi un’opzione da esplorare.
Le macchine a collegamento parallelo, per esempio, sono progettate per essere installate direttamente sopra la loro area di lavoro.
In questo modo occupano uno spazio molto più ridotto rispetto ai robot ad articolazione verticale, ma hanno anch’esse dei limiti perché per gestire il peso di questi robot è necessario un telaio robusto, e inoltre la struttura dev’essere piuttosto alta se c’è necessità di coprire un lungo raggio d’azione.
Ecco, quindi, che entrano in gioco i robot SCARA, che hanno diverse qualità.
Anzitutto offrono una capacità di carico elevata a fronte di un ingombro, di un’impronta, più piccola rispetto alle altre soluzioni.
Gli SCARA robot Yamaha della serie XG – di cui siamo distributori in Italia – offrono un payload fino a 50 kg grazie alla tecnologia senza cinghia di trasmissione e al collegamento diretto tra asse di rotazione e riduttore di velocità.
In questo modo, questi robot assicurano una precisione elevatissima dei movimenti sull’asse Z anche a velocità e accelerazioni elevate.
I robot SCARA possono anche essere disposti a coppia per prelevare dei colli da un unico trasportatore e spostarli su trasportatori separati in base al tipo. Grazie a questa soluzione, si ottiene un’efficienza ancora più alta mentre si utilizza meno spazio rispetto alle ipotesi alternative.
Per ottenere il massimo risparmio in termini di copertura dello spazio si può puntare sui robot SCARA orbitali.
Il movimento orbitale consente infatti di accedere a tutti i punti di un’area circolare situata sotto il robot.
Uno SCARA orbitale montato direttamente sopra l’area di lavoro occupa una superficie significativamente inferiore rispetto allo spazio necessario per installare in sicurezza un robot ad articolazione verticale.
Anche rispetto alla macchina a collegamento parallelo uno SCARA orbitale consente di risparmiare più spazio, perché non ha bisogno di una grossa struttura di ancoraggio e di essere sviluppato in altezza per arrivare a coprire tutta l’area di lavoro.
Rispetto ai robot SCARA convenzionali, infine, un orbitale Yamaha posizionato centralmente può svolgere il lavoro che altrimenti dev’essere affidato a due macchine, quando sposta gli articoli da un trasportatore a altri.
Il raggio di movimento di un robot SCARA orbitale consente di installarlo anche all’interno dell’area del trasportatore: in questo modo può anche venir meno la necessità di installare delle protezioni di sicurezza nell’intorno, o comunque la “gabbia” risulta più compatta.
Con un’altezza del trasportatore di 900 mm e un’altezza totale del robot montato sul portale di 600 mm, l’altezza totale dell’installazione nel caso di un robot Yamaha YK350TW è di circa 1,5 metri, ossia una quota ergonomica e sicura per gli operatori.
Sempre in tema di altezze, per casi specifici Yamaha Robotics può fornire una staffa di montaggio dedicata per i robot YK-TW che evita laboriosi calcoli di resistenza e riduce significativamente i tempi di sviluppo del progetto.
I concetti espressi sopra possono essere ben sintetizzati da questo breve video, che li chiarisce in meno di 2 minuti:
I robot SCARA orbitali rappresentano una soluzione ideale per le aziende che cercano di risparmiare spazio e migliorare l’efficienza operativa.
Con la loro capacità di occupare meno spazio rispetto ai robot ad articolazione verticale e ad altre opzioni, gli SCARA orbitali sono una scelta eccellente per progetti in cui il risparmio di spazio è una priorità.
Questi robot offrono un’alternativa compatta, efficiente e facile da installare, contribuendo a massimizzare la produttività per metro quadrato nelle fabbriche moderne.
Il nostro team di specialisti tecnici e commerciali è sempre a disposizione per fornire una consulenza su misura riguardo le migliori soluzioni di automazione, basata sulle esigenze produttive di ogni azienda.