Robot Yamaha: tra SCARA e LCMR200, due casi di successo!

Quando una produzione industriale ha successo e la domanda cresce, in genere è il momento di scalare. Tuttavia intervenire per aumentare la velocità della linea e potenziare ulteriormente una sequenza automatizzata può nascondere delle insidie.

Aggiungere apparecchiature o linee complete di produzione può essere costoso, richiedere troppo tempo o ancora costringere a stravolgere dei layout consolidati: tutti problemi che talvolta non si possono risolvere con macchinari più grandi, specie quando la superficie della fabbrica è ridotta e non si può espandere rapidamente.

La soluzione può passare attraverso un ripensamento dei processi, che coinvolge figure specialistiche come gli ingegneri di produzione (con i relativi tempi di attesa e costi da sostenere), oppure basarsi sull’impiego di nuove tecnologie – o entrambe le cose.

I robot industriali Yamaha e il trasportatore lineare modulare LCMR200 – di cui siamo i distributori in Italia – si sono rivelati in diverse esperienze di vari settori una risposta versatile, molto precisa, subito pronta all’uso e facile da mettere in opera.

SCARA robot per eliminare i colli di bottiglia

In un caso reale relativo alla produzione di componenti elettronici, uno SCARA robot Yamaha ha permesso di superare un collo di bottiglia che si era creato a causa dell’uso di piattaforme indicizzate rotanti, che non potevano essere potenziate per limiti di tempo e di spazio disponibile in azienda.

L’uso di uno SCARA robot ha permesso di trasferire rapidamente i componenti da testare dalla piattaforma indicizzata a una stazione di collaudo offline, e da lì dopo l’ispezione su una seconda piattaforma indicizzata, da cui il pezzo prosegue il suo percorso fino a completare i restanti processi di produzione.

SCARA robot per ispezione offline

I componenti vengono testati e ispezionati singolarmente utilizzando piattaforme indicizzate e ispezioni offline.

Grazie a questa soluzione l’ispezione offline è diventata molto più agile; inoltre si è riusciti a superare il problema dei danni e delle contaminazioni della superficie del componente a causa dei detriti di fabbrica, che invece emergeva con le configurazioni alternative.

Alternative alle piattaforme rotanti: LCMR200

In una seconda situazione molto simile, sempre basata sull’impiego di piattaforme rotanti, il ricorso al trasportatore lineare modulare Yamaha LCMR200 ha permesso di superare le criticità grazie alle caratteristiche specifiche del modulo.

Con LCMR200 si possono costruire infatti linee lunghe fino a 25,5 metri, dove i carrelli si muovono rapidamente – fino a 2.500 mm al secondo – ma con precisione assoluta (grazie alla possibilità di configurare le posizioni di arresto con una ripetibilità di ±5µm).

La capacità di carico – fino a 30 kg per singolo carrelloconsente di eseguire i processi di trasformazione direttamente sul pattino, senza trasferire il pezzo in un’attrezzatura diversa. Questo garantisce tempi ciclo più rapidi, ma consente anche di risparmiare sui costi di progettazione e di attrezzatura.

LCMR200 può anche essere attrezzato con unità di circolazione installabili alle estremità di ogni linea. Queste consentono di creare un ciclo continuo, utile per riportare rapidamente i carrelli all’inizio della sequenza o per eseguire ulteriori processi.

traversing unit lcmr200Un nuovo modulo di traslazione consente ora configurazioni ancora più flessibili, tra cui la parallelizzazione dei processi per l’ispezione e il collaudo offline e superare gli intoppi di produzione.

Il trasporto lineare è un’alternativa molto valida ai trasportatori tradizionali perché è più silenzioso e pulito (quindi adatto anche agli ambienti ad atmosfera controllata o per produzioni particolarmente esigenti), e con LCMR200 si raggiungono i massimi livelli di robustezza, precisione e flessibilità del trasporto.

In conclusione

Quando la scalabilità della produzione sembra macchinosa e richiede tempi lunghi e risorse importanti, le caratteristiche dei robot industriali Yamaha e del sistema di trasporto modulare LCMR200 consentono di implementare i processi e aumentare la produzione con un investimento più alla portata.

I casi d’integrazione si moltiplicano, di pari passo con i successi, a conferma del fatto che si tratta di soluzioni alternative affidabili e performanti.

Grazie a una collaborazione di lunga data, al rapporto privilegiato con la casa-madre e a un’esperienza verticale nell’automazione dei processi industriali, il nostro staff tecnico è a disposizione per lo sviluppo di personalizzazioni basate sull’impiego di robot Yamaha.

Published On: 14 Marzo 2024